Introduzione al babau

prima bozza. integrate lavorate ecc

Quando sei bambino il Babau è il mostro che vive nell’armadio della tua stanza. È quell’essere immaginario a cui credi, pensi davvero che se non ti addormenti presto lui esce, e ti ruba i sogni, ti porta via con lui nel suo mondo, nelle lande popolate da altri mostri orribili, dai peggiori incubi di ogni bambino.
Tuttavia esiste un Babau molto più reale. Non vive più negli armadi, non ruba i sogni dei bambini. Vive in ogni angolo di strada. In casa del vicino, in ogni volto diverso dal tuo, in ogni cultura distante, in ogni vicolo buio in cui potresti imbatterti.
È una presenza reale, tangibile. Indossa l’abito della sicurezza a ogni costo, fa leva sulla tua paura primordiale.
Il Babau ha mille facce e mille anime, è onnipotente, onnipresente, respiri la sua essenza per strada ogni giorno e non puoi fare a meno di accorgerti della sua presenza, dei suoi mille occhi, delle sue mille armi, della sua capacità di plasmare il mondo che ti circonda.
In una situazione sociale che tende a esplodere, il controllo diventa un meccanismo disperato per cercare di tenere in vita un sistema che si contorce su se stesso in maniera scomposta.
Il Babau è l’incarnazione di un’arma, la paura. Non se ne può parlare senza considerare perché viene usata.
Abbiamo provato a raccontarvi queste sue facce, con l’opera di più di 30 autori di fumetti, con una mostra itinerante che sta attraversando l’Italia da quasi un anno, e ora ha cominciato a metter radici all’estero. Un progetto destinato a crescere giorno per giorno con l’arrivo di nuovi autori e nuove visioni del volto del Babau. Abbiamo poi pescato nel fiume delle parole per regalarvi altrettanti racconti che possano accompagnare le vostre giornate e vi facciano addormentare dissacrando il mostro nell’armadio.
In questo volume abbiamo raccolto il frutto del nostro lavoro, un progetto incrociato di Collane di Ruggine e paura.anche.no. Avete tra le mani solo una parte di quel che vogliamo raccontarvi, il resto dell’anima del Babau lo trovate su paura.anche.no
Noi non abbiamo paura di saltellare tra le rovine di questa civiltà, di sorridere delle sue ceneri. E voi?

 

incollo qui i commenti di ginox:

( Io non sono convinto che il sistema stia crollando, si sta modificando, magari drasticamente, ma dire che il sistema crolla secondo me e’ un autogol, perche’ poi non crolla, oppure e’ troppo facile, che sono tutti buoni a fare i profeti di sventura, meglio secondo me descrivere quello che accade. Per me il sistema di sta contorcendo su se’ stesso, un po’ come un malato in preda a spasmi muscolari )

Noi non abbiamo paura di saltellare tra le rovine di questa civiltà, di sorridere delle sue ceneri. E voi?
( Questa frase mi convince il giusto, perche’ si e’ gia’ sentita mille, mille volte, secondo me non aggiunge niente e possiamo
toglierla, per amore della sintesi )

 
 

L’ultima frase l’ho lasciata perché la sintesi mi sembra opportuna per chi segue assiduamente i progetti di collane di ruggine. dal momento che questo libretto circolerà molto oltre i nostri soliti giri, mi pare che un po’ di ridondanza non guasti.

 
 

altra cosa, quando dico in nostri confini in realtà intendevo “fuori dall’italia” penso ad oslo alle date che stiamo fissando con bomboclat ecc…

 
 

be’, si sta spingendo anche in libreria, oltre che all’estero, e poi c’è la cosa buffa, che finora non abbiamo notato, che due racconti vengono da fuori Italia, uno dalla Svizzera e uno dalla Spagna, scritto da uno spagnolo, non da un emigrante!
Se vuoi, abbiamo spazio per sviluppare questo concetto e anche altri: nello spazio riservato all’intro ci stanno anche 3000 battute tranquillamente.

 
   

ecco questo sarebbe FIGHISSIMO. per la mostra sono in attesa di due disegni da nord.
tipo da stoccolma…